mercoledì 11 settembre 2013

Cinghiali e funghi radioattivi

Cinghiali e funghi radioattivi

06 SETTEMBRE 2013
Dopo le segnalazioni in Ticino, approfondite analisi sugli ungulati del territorio.Cinghiali radioattivi alle porte di Como. In Canton Ticino, nella zona di Bellinzona, è stata accertata la presenza di ungulati con livelli elevati di Cesio 137. Problema che sembra legato probabilmente a funghi contaminati.
«Dal 1986, anno dell’incidente di Chernobyl, facciamo controlli costanti sulla radioattività dell’intero territorio - assicura l’Asl di Como - Alla luce dei recenti episodi, abbiamo ulteriormente potenziato il piano di monitoraggio e campionamento». Nei mesi scorsi, un primo allarme era scattato in Piemonte, in Valsesia e in Val d’Ossola, con il ritrovamento di cinghiali contaminati. Ora, l’attenzione si sposta sul Canton Ticino, dove sembra siano già 4 gli ungulati con valori di Cesio 137 superiori ai livelli di guardia.
A Como, almeno fino a questo momento non sono stati registrati casi di positività, ma il piano dei controlli è stato appositamente potenziato proprio alla luce degli episodi recenti che hanno interessato territori non distanti dal Lario. Sotto esame sono soprattutto i cinghiali e i funghi, anche se il monitoraggio riguarda numerosi alimenti.
Il piano di monitoraggio, che prosegue ininterrottamente da 27 anni, è coordinato dall’Asl, che fa riferimento poi ad alcuni centri specializzati per le analisi dei campioni prelevati sul territorio.
«Annualmente mettiamo in atto un programma preciso di monitoraggio, con campionamenti per verificare l’eventuale radioattività e la presenza di isotopi radioattivi - spiegano da via Pessina - I test riguardano in particolare funghi, latte, carne, pesci di lago, foraggio, vegetali a foglia larga e acqua, oltre alla selvaggina. Dal 1986 a oggi, non abbiamo mai registrato livelli di allarme». Dei controlli si occupano due dipartimenti, quello di prevenzione medica e quello veterinario.
«Nel 2013, in seguito alla segnalazione di cinghiali contaminati in Piemonte - spiegano ancora dall’Asl di Como - sono state emanate direttive nazionali e regionali apposite ed è stato previsto un piano integrato per i controlli. I prelievi e i test sono stati incrementati in maniera significativa specialmente su funghi, cinghiali e frutti di bosco. L’Asl di Como, da sempre in prima linea su questo fronte, è stata una di quelle coinvolte dal ministero e dalla Regione nei controlli supplementari».
Per quanto riguarda i cinghiali, è già stata fatta più della metà dei test.
«Con la stagione della caccia, per gli ungulati è partito il piano rafforzato di controlli - spiegano ancora dall’azienda sanitaria lariana - Il monitoraggio ha interessato in particolare le zone del Medio e Altolago, quelle nelle quali i cinghiali sono più diffusi. Gli esperti hanno già effettuato oltre il 50% dei campionamenti previsti e fino a questo momento tutti gli esami hanno dato esito negativo e non abbiamo riscontrato alcun caso di livelli di Cesio 137 superiori alla soglia di allerta». Sono al via proprio in questi giorni, invece, i controlli sui funghi.
«La stagione dei funghi è alle primissime battute - precisano i vertici dell’Asl lariana - Il piano di campionamento è dunque in fase di svolgimento e proseguirà nelle prossime settimane sull’intero territorio lariano. I tecnici procedono con la raccolta dei campioni che vengono poi inviati nei laboratori specializzati per le analisi. A breve cominceremo ad avere quindi i primi risultati».

Anna Campaniello

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