L'occasione è ghiotta: prove generali in vista della maxi manifestazione di sabato 15 ottobre.
Milano e le sue vie del centro, si sono svegliate tra cortei di studenti e ragazzi dei centri sociali (le stime hanno parlato di 2 mila partecipanti) mossi da un sentimento comune: la rabbia. Rabbia per i tagli e il degrado della scuola, la precarietà, la disoccupazione.
Tutti in piazza anche per protestare contro il governo e la manovra economica. E come da copione sono stati presi di mira vetrine e sportelli bancomat degli istituti bancari incontrati lungo il tragitto: fra i bersagli la banca americana Goldman Sachsan e gli uffici dell'Inps. A partire dall'inizio di via Mazzini, in pieno centro, gruppi di giovani hanno bersagliato con secchiate di vernice e uova ogni filiale bancaria trovata, scrivendo frasi sui muri con spray e attaccando manifesti. Tensione all'angolo tra piazzale Cadorna e via Paleocapa, a due passi dalla sede di Finivest.
Indignati da Milano a Roma. Proprio nella Capitale, un corteo di circa 100 studenti si è spostato dal Palazzo delle Esposizioni per raggiungere Piazza Montecitorio, in attesa dell'esito del voto di fiducia al governo. I manifestanti, che hanno sfilato sul marciapiede, hanno imboccato il traforo del Tritone. In testa al corteo, un 'dragone' di cartapesta.
Venerdì, 14 Ottobre 2011
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«People of the world, rise up on October 15th!». «Gente del mondo, ribellatevi il 15 ottobre».
Con questo slogan, il movimento internazionale degli indignati ha invitato i manifestanti dei quattro angoli del globo a scendere in piazza sabato 15 ottobre «uniti in una sola voce».
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