Tensioni soprattutto nella centralissima piazza Syntagma di Atene, dove sono confluiti ben quattro cortei di manifestanti contro i tagli previsti dalle nuove misure di austerità che saranno messe al voto parlamentare fra oggi e domani. Ed è proprio di fronte al grande edificio del parlamento greco, che circa 200 giovani hanno cominciato a lanciare molotov e pietre contro un cordone di poliziotti che ha lo scopo di impedire ai manifestanti l'accesso al palazzo.
Le forze dell'ordine, in assetto anti-sommossa, hanno risposto sparando gas lacrimogeni sulla folla che - stando alle stime di polizia - avrebbe raggiunto la cifra record di 70mila presenze.
Nel giorno in cui è partito lo sciopero generale voluto dai principali sindacati dei settori pubblico e privato, gli indignados sono scesi in piazza anche a Salonicco (nel nord) a Heraklion sull'isola di Creta e a Patrasso (nell'ovest) scandendo slogan contro il governo socialista di Georges Papandreou. Il suo pacchetto, che dovrebbe essere votato in via definitiva nella serata di domani, prevede soprattutto forti tagli ai salari e alle pensioni dei dipendenti pubblici, aumenti delle tasse e una sospensione degli accordi salariali di settore.
Sindacati e movimenti hanno chiamato la popolazione a manifestare in quella che si prefigura come la maggior protesta sociale da diversi anni a questa parte, mentre il parlamento si prepara a votare su nuove misure di austerità destinate a impedire il default che potrebbe provocare una crisi nella zona euro.
I controllori di volo si asterranno dal lavoro per almeno 12 ore - causando problemi e ritardi al traffico internazionale - chiusi musei e scuole, hanno incrociato le braccia anche i dipendenti pubblici, gli agenti del fisco, i medici, gli insegnanti, i marinai e i tassisti. Serrande abbassate per gli uffici, i negozi di alimentari e i distributori di benzina.
Si tratta del quinto sciopero generale dall'inizio dell'anno, e il secondo di 48 ore dalla fine di giugno. Durante questo periodo, il parlamento greco ha preso in esame una nuova serie di misure di austerità il cui voto è atteso per domani, in vista dei vertici europei del fine settimana. Tra gli interventi più osteggiati dagli aderenti allo sciopero, l'annuncio del governo il mese scorso di nuovi pesantissimi tagli che prevederebbero per un anno la riduzione degli stipendi del 60 percento a circa 30mila impiegati statali.
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