venerdì 21 ottobre 2011

CRISI EURO - Marcegaglia richiama l'Ue: «Decidere in fretta»

(mentre il cav cazzeggia con scilipoti)
Gli industriali italiani e tedeschi inviano un documento a Bruxelles.

Gli industriali italiani e tedeschi invieranno ai rispettivi governi e alla Commissione europea «un documento comune per chiedere con forza che vengano prese decisioni serie e concrete».
A Bolzano per il primo Business forum delle due associazioni di industriali, Emma Marcegaglia ha parlato di «orlo del baratro». «Siamo molto preoccupati che dal vertice europeo non esca nulla» ha dichiarato la presidente di Confindustria.

«SIAMO SORVEGLIATI SPECIALI».
«Sullo sviluppo abbiamo chiesto al governo Berlusconi di fare in fretta, perché il tempo è scaduto e la situazione si fa ogni giorno più pesante» ha aggiunto Marcegaglia, «abbiamo bisogno di riforme più profonde, che ancora non sono state decise. È essenziale un segnale di discontinuità per il Paese». Commentando le indicazioni delle agenzie di rating, la leader di Confindustria è dell'idea che ci sia «un problema di sfiducia verso l'Italia, di poca credibilità».
«Siamo sorvegliati speciali. Dunque, servono riforme profonde e bisogna fare le mosse giuste per non essere commissariati» ha proseguito Marcegaglia.

Confindustria: «Preoccupati dalle divisioni sul fondo salva Stati»

Nello specifico, al forum italo-tedesco Confindustria ha ricordato i punti della proposta-manifesto presentata al governo di Roma: «Abbiamo bisogno di una riforma fiscale che abbassi le tasse su lavoratori e imprese e per farlo siamo disponibili a una patrimoniale. Poi devono essere varati liberalizzazioni vere, un piano di vendita dei beni pubblici e investimenti su energie e rinnovabili» ha spiegato Marcegaglia.
Troppo presto, comunque, per un giudizio sul decreto per lo sviluppo: «Dobbiamo aspettare il disegno definitivo, che dovrebbe essere pronto la prossima settimana. Speriamo non oltre» ha sollecitato Confindustria.

«NO A QUALSIASI CONDONO FISCALE».
Quanto all'ipotesi di un concordato fiscale, «sono contraria ad ogni forma di condono», ha dichiarato secca Marcegaglia.
Oltre al governo Berlusconi, Confindustria ha richiamato anche l'esecutivo dell'Ue. «Se non arrivano presto soluzioni europee, le conseguenze su mercati finanziari e sull'industria saranno molto pesanti» ha messo in guardia Marcegaglia, in vista del prossimo vertice Ue. «Preoccupa molto il fatto che, ad oggi, non si sia trovato un accordo sul fondo salva Stati Efsf, sul ruolo della Bce, sulla ricapitalizzazione banche» ha criticato la presidente di Confindustria, «tutte cose essenziali che devono essere decise a breve».
Né ha tranquillizzato gli industriali che «il prossimo vertice dell'Ue sia stato spezzato in due» ha aggiunto Marcegaglia.

CONFINDUSTRIA, ASSE ITALO-TEDESCO.
Insieme, le associazioni italiana e tedesca hanno lanciato ai governi europei un «invito all'unità». «Superate le diversità, trovate una soluzione» ha dichiarato Marcegaglia a nome comune, «fate in modo che non prevalgano le logiche elettorali nei singoli Paesi. Siamo davvero in una situazione difficilissima. O risolviamo i problemi ora, o mettiamo a rischio tutto quanto fatto finora nella costruzione europea. Serve responsabilità e grande lungimiranza».
«Se dal punto di vista politico i nostri due Paesi sono su posizioni diverse, dal punto di vista del mondo dell'industria ci sono invece forte vicinanza, problematiche e progetti comuni» ha precisato la presidente di Confindustria, «di fronte alla crisi noi imprenditori siamo uniti, vogliamo continuare a essere propositivi di fronte alla crisi dell'eurodebito».
Venerdì, 21 Ottobre 2011

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