09/09/2011
LA PROPOSTA. Ieri in piazza Montecitorio i Verdi hanno presentato la “contromanovra” da 68,3 miliardi di euro. Bonelli: «Nessuno tocca i privilegi della casta. Servirebbe una ribellione morale».
«Un risparmio di 68,3 miliardi di euro tagliando spese militari, opere inutili e sprechi». è questa la proposta ribadita ieri dai Verdi che hanno presentato ieri in piazza Montecitorio, alla presenza del leader nazionale Angelo Bonelli, di Michele Dotti per l’appello “Abbiamo un sogno” e di Giuliano Tallone della Costituente ecologista, e di alcuni militanti, una controproposta alla manovra econnomica appena varata dal governo. L’enorme quantità di risorse indicata dai Verdi si potrebbe risparmiare «per mettere in ordine i conti pubblici e per produrre una manovra che davvero rilanci l’economia, evitando il disastro sociale che deriverà dalle misure decise dal governo Berlusconi», spiega Bonelli. Il presidente del partito ha altresì accusato il governo di aver «polverizzato l’Italia» nonché di aver «eliminato i fondamenti basilari di giustizia ed equità».
I Verdi, nel loro dossier, capovolgono completamente l’impostazione culturale dell’esecutivo, e allo slogan della campagna «svuotiamo gli arsenali e riempiamo i granai» avviata già da mesi - per informazioni, http://www.verdi.it/ - associano una proposta concreta. Tabelle alla mano, secondo il Sole che ride «occorre innanzitutto tagliare le spese militari risparmiando 68,3 miliardi. Ogni giorno», spiega ancora Bonelli, «gli italiani spendono 70-80 milioni di euro per comprare 210 caccia bombardieri, 10 fregate, 2 sommergibili». Ed ecco, nel dettaglio, le spese che spese che potrebbero essere tagliate: 15 miliardi per l’acquisto di 135 caccia, 5 miliardi per gli eurofighter, 1,3 miliardi per 8 aerei, 4 miliardi per 100 nuovi elicotteri militari, 5 miliardi per 10 fregate Freem, 1 miliardi per 2 sommergibili e 12 miliardi per l’acquisto di sistemi digitali per l’esercito».
Altri esempi, altri numeri per rendere meglio l’idea della contromanovra ecologista: «Basti pensare che con il costo di un solo cacciabombardiere F-35 (124 milioni di euro) si possono realizzare 83 asili nido oppure che possono accogliere 60 bambini ognuno. Con la cifra necessaria ad acquistare 10 F-35 (1,24 miliardi di euro) si possono acquistare impianti fotovoltaici (da 3 Kwh) per 80mila famiglie (che potrebbero così quasi azzerare la loro bolletta elettrica). Si produrrebbero 288 milioni di Kwh di energia pulita ogni anno e con un taglio alle emissioni di ben 235 milioni di kilogrammi di CO2 ogni anno ossia una riduzione di 80.000 Tep (tonnellate di petrolio equivalente) ogni anno».
Per non parlare dei tagli che deriverebbero dallo stop alle opere considerate «inutili»: rinunciando a Ponte sullo Stretto di Messina, Corridoio Tirrenico (Maremma) e Corridoio Tirrenico Sud (autostrada Roma Latina) si risparmierebbero 6 miliardi di euro. l’insieme delle misure servirebbe da un lato per centrare gli obiettivi europei e, dall’altro, rappresenterebbe una misura fondamentale per avere un’aria più pulita nelle nostre città, con un evidente miglioramento della vivibilità delle metropoli. Ma, osserva Bonelli, «mentre altri paesi hanno tagliato, questo governo non intacca i privilegi della casta militare e anche le opposizioni non proferiscono parole. Tutto questo meriterebbe una ribellione morale».
terranews.it/spese-militari-e-sprechi-ecco-dove-serve-tagliare
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