mercoledì 14 settembre 2011

Ponte sullo Stretto, avanti con gli espropri

SICILIA. Nonostante la crisi e il declassamento del progetto a livello europeo la società di Pietro Ciucci procede come se nulla fosse. Parte anche la formazione del personale. A spese della Regione.

13/09/2011
Non esiste ancora un progetto esecutivo, non si sa se, come e da chi verrà finanziato, visto che l’Europa ha bollato l’opera come “non prioritaria”, ma il Ponte sullo stretto di Messina si farà. E presto. Ne è più che convinta la Stretto di Messina spa, che nel giro di un paio di giorni non solo ha pubblicato il progetto degli espropri dei terreni e dei fabbricati ritenuti d’intralcio o di interesse per la realizzazione dell’opera, ma ha anche iniziato a cercare personale. Che la Regione Calabria si preoccuperà di formare. «L’ ennesima beffa ai danni dei contribuenti. - per Antonio Mazzeo, attivista della Rete NoPonte - Ma non dovevano essere le società del Ponte a finanziare formazione, erogare borse di studio per giovani neolaureati e pagare opere e grandi opere nell’area dello Stretto? Non è bastato che l’Università di Messina abbia regalato al general contractor i locali della facoltà di Scienze per installare la propria sede?».

Domande destinate a rimanere senza risposta. Nel frattempo, nonostante del Ponte non ci sia ancora traccia, l’amministrazione regionale ha messo sul piatto mezzo milione di euro per formare i futuri lavoratori. Due responsabili informatici, due esperti giuridici e due amministrativi, un valutatore e un revisore contabile si prepareranno, nostre spese, per la gestione di un’opera che per adesso non esiste neanche sulla carta. Solo a fine settembre infatti, ha dichiarato l’a.d. della società Pietro Ciucci, la Stretto di Messina invierà il progetto definitivo agli enti competenti. Un passo necessario perché a Roma si apra la Conferenza dei servizi, ma non ancora definitivo. Toccherà infatti alla struttura tecnica di missione del Ministero, il compito di completare l’istruttoria sul progetto definitivo per trasmetterla poi al Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica.

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