lunedì 29 agosto 2011

Sparare ai gatti si può, la Svizzera apre la caccia ai randagi

Troppo alto il rischio malattie, chiunque in città potrà aprire il fuoco per sfoltire la popolazione felina

Stessa notizia da un'altra fonte, viste le contestazioni degli elvetici nell'articolo del Corriere. (IL CORSIVO è MIO)


Roma, 29 ago. (TMNews) - La Svizzera apre la caccia, a fucili spianati, ai gatti randagi. Troppi escrementi in giro sulle aiuole, troppi cuccioli vagabondi e troppo alto il rischio di malattie: insomma sporcizia e disordine inaccettabili per i cantoni elvetici che hanno ufficialmente sancito la possibilità di dare la caccia, tutto l'anno e pressoché ovunque, agli 1,3 milioni di gatti presenti nel Paese. A nulla sono servite le mobilitazioni degli ambientalisti, i cittadini svizzeri potranno tranquillamente aggirarsi intorno a casa (ad almeno 180 metri dalla propria abitazione precisa la norma) imbracciando un fucile per mettere fine a quella che definiscono una invasione felina.

L'aumento della popolazione felina ha creato molte polemiche negli ultimi mesi,
riporta il Secolo XIX. I randagi portano malattie, sostengono in molti, e si riproducono con i gatti selvatici sfornando cucciolate di mici a loro avviso pericolosi per l'uomo e per gli uccelli locali. Troppo caro però sterilizzare i cuccioli e allora il parlamento ha deciso di legalizzare la caccia ai gatti tutto l'anno respingendo qualsiasi petizione presentata a difesa dei gatti.

I politici animalisti hanno fatto di tutto per fermare la caccia al micio, sostenendo ad esempio che sparare in città ai felini è pericoloso per i passanti e che la maggior parte degli animali colpiti muore dissanguata dopo diversi giorni di agonia. Le pallottole, hanno pensato di deputati costano molto meno dei veterinari e soprattutto non le paga lo Stato.

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