Roberto Formigoni nega di voler "perdere il rapporto con la Lega Nord" o "aprire una crisi di governo" con un riavvicinamento del PdL all'Udc. Ma poi ribadisce la lunga serie di correttivi da apportare, a suo giudizio, alla manovra.
23-08-2011
"Si sta discutendo. Tutti siamo consapevoli che il saldo della manovra, 45 miliardi di euro, non va toccato. E però alcuni di noi vogliono cambiare la composizione di questi 45 miliardi. Il PdL spesso è stato accusato di parlare solo con la voce del capo...". Roberto Formigoni nega di voler "perdere il rapporto con la Lega Nord" o "aprire una crisi di governo" con un riavvicinamento del PdL all'Udc. Ma poi ribadisce la lunga serie di correttivi da apportare, a suo giudizio, alla manovra.
Che fare
"Dobbiamo mettere in ordine le idee: primo, dimuniure l'incidenza dello stato nel bilancio. E' uno Stato ricco, perché ha patrimonio immobiliare di grosso valore e ha partceipazioni in società importanti, dalle Poste all'Eni. Dobbiamo privatizzare, liberalizzare".
"Secondo: utilizzare questi fondi per abbatere le richieste ai cittadini e alle autonomie locali. Non possimao proporci come PdL come partito centralista. Anche gli amici della Lega devono accettare l'aumento dell'età pensionabile, che è una delle riforme strutturali che ci vengono chieste dalla Bce".
Dove va il PdL
"Il PdL è il partito che ha fatto il cambiamento strutturale più vistoso. Prima era il partito di Berlusconi, ora c'è il segretario politico. C'è una dualità fra azione del partito e azione e di governo. E' un principio di dialettica fondamentale nelle democrazie moderne". Martino parla di necessità di una riforma elettorale? "Mi trova d'accordo e non da oggi, bisogna o reintrodurre il voto di preferenza o si trova il modo perché la gente scelga gli eletti".
Primarie web
Con le inziative sul web, dice Formigoni, "sto dando una mano al processo di rinnovamento del PdL" perché "bisogna rinnovare tutta la classe dirigente".
rainews24.rai.it/
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