venerdì 15 luglio 2011

Sì alla Camera, la manovra è legge. Berlusconi: "Resto per abbassare tasse"

Il premier ricompare: "Silenzio per senso di responsabilità". La legge di bilancio passa con 314 voti a favore, 280 contrari e due astenuti. Una stima di circa 1000 euro di costi all'anno in più per le famiglie. Napolitano la promulga: "Straordinaria prova di coesione".
Bersani: "Va contro la povera gente".
Da lunedì in vigore i ticket sanitari. Il Pd: "Sopprimerli, la copertura venga dal taglio ai costi della politica"

ROMA - Nel giorno del via libera definitivo alla manovra, Silvio Berlusconi torna a parlare. E dà la sua versione: "Mi si attribuisce un silenzio inspiegabile, è invece molto chiaro: se io dicessi quello che penso davvero, andrei contro gli interessi del Paese in questo momento di attacchi internazionali. Il mio senso di responsabilità mi ha quindi impedito di dichiarare quello che penso". Dopo il voto, il premier lascia Roma per farsi visitare: la notte scorsa è scivolato in casa e oggi ha lamentato dolori alla mandibola.

Fiducia con 314 "sì". Il ritorno attivo del presidente del Consiglio sulla scena politica arriva nel pomeriggio in cui la manovra economica firmata dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti , il primo a votarla in aula, ottiene la fiducia alla Camera: 316 i voti a favore, 284 i contrari e due astenuti. Poi il via libera definitivo al provvedimento con 314 sì, 280 "no" e due astensioni. In serata, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l'ha promulgato: quasi raddoppiata nell'entità dai 40 miliardi inizialmente previsti fino agli attuali 79. E il Quirinale rimarca in una nota che l'approvazione in tempi brevissimi rappresenta una "prova straordinaria di coesione nazionale, che rafforza la fiducia nell'Italia da parte delle istituzioni europee e dei mercati. Non sarebbe stata possibile senza il deciso concorso delle forze di opposizione". I costi della manovra sono stimati in oltre 1000 euro annui per le famiglie. Particolarmente colpiti i nuclei monoreddito , va meglio ai benestanti. Nessun ritocco ai costi della politica, con tutta l'opposizione unita contro la "casta".

Ticket da lunedì. La prima misura a scattare sarà la reintroduzione dei ticket sanitari, 25 euro sui ricorsi impropri al Pronto Soccorso (codici bianchi) e dieci sulle visite specialistiche. Un contributo che fa gridare allo scandalo tutta l'opposizione, e che il Partito democratico propone di depennare dalla manovra, sostituendo il gettito previsto con dei tagli al costo della politica.

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