domenica 5 giugno 2011

Referendum: Nucleare, ricorso del governo alla Consulta

«Evidenziare l'inammissibilità» del quesito referendario sul nucleare. È la richiesta fatta all'Avvocatura dello Stato dal governo di Silvio Berlusconi. Che, mentre dichiarava che si sarebbe rimesso «alla volontà dei cittadini», con una lettera firmata Gianni Letta ha dato mandato di intervenire per eliminare dai referendum del 12 e 13 giugno la spinosa questione del ritorno all'atomo.

UN QUESITO DIVERSO. L'Avvocatura, dunque, presenterà una memoria alla Corte Costituzionale, che sarà chiamata il 7 giugno a esprimersi sull'ammissibilità del quesito dopo il parere favorevole ottenuto dalla Cassazione. Un intervento, quest'ultimo, che comporta la riformulazione di un quesito che l'esecutivo giudica inutile dopo l'abrogazione delle norme sulla costruzione di centrali prevista dal decreto Omnibus.

DA ABROGATIVO A PROPOSITIVO. Ma non solo: il quesito sottoposto ai cittadini sarebbe «del tutto difforme rispetto a quello in base al quale sono state raccolte le sottoscrizioni necessarie allo svolgimento del referendum»: non più abrogativo, ma consultivo o propositivo. «Poichè non deriva dai commi 1 e 8 dell'articolo 5 la possibilità di realizzare centrali nucleari, né di dar corso ad una politica energetica fondata sul nucleare», si legge nella memoria, «ne consegue che ciò che si chiede all'elettorato è di esprimersi sull'opportunità che in futuro, sulla base di nuove scelte, l'Italia adotti una strategia energetica».

Da ultimo, alla Cassazione «spetta solo una verifica formale dei requisiti e non anche ulteriori valutazioni sostanziali», come invece avrebbe fatto secondo il governo, eccedendo rispetto ai suoi poteri.   04 Giugno 2011

lettera43.it/nucleare-ricorso-del-governo-alla-consulta.htm

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