mercoledì 1 giugno 2011

I precari del call center ora chiamano Bersani

IL CASO. Festa srl, società del gruppo Snai, ha proposto un accordo per stabilizzare i lavoratori. Alcuni operatori hanno scritto sotto dettatura la lettera di dimissioni dal precedente contratto.

La stabilizzazione del precariato in alcuni casi rischia di diventare lo specchio per le allodole di tanti piccoli imprenditori. Succede a Roma, dove Festa Srl controllata dal gruppo Snai, leader nel settore delle scommesse ha proposto un cambio del pacco. Un accordo volto a stabilizzare i precari assunti con co.co.pro, ma che prevede un ribasso degli stipendi fissi e un aumento della variabile. Festa si occupa di attività di call center inbound e outbound e la parte variabile è legata agli obiettivi di vendita, che sono calcolati su 22 giorni lavorativi mensili, e non vengono riparametrati in caso di malattie o ferie, rendendo di fatto difficile e talvolta impossibile, l’incasso del variabile.

Facendo un esempio un lavoratore full time di secondo livello come si legge nell’allegato 4 dell’accordo, guadagna 800 euro lorde fisse al mese e 510 euro al raggiungimento degli incentivi. Per gli operatori part - time basta dividere per due, per avere come risultato uno stipendio ridicolo. Alcuni operatori al momento della firma dell’accordo, hanno scritto sotto dettatura la lettera di dimissioni dal precedente contratto, trovandosi poi detratti dall’ultima busta paga a progetto i conguagli di fine rapporto. La premessa dell’accordo, che l’azienda ha discusso e firmato solo con il sindacato della Fistel Cisl, lasciando fuori tutti gli altri, anche quelli che avevano proprie Rsa all’interno, auspica “il superamento dei contratti di collaborazione a progetto”.

Un’ambizione importante che nella pratica è stata disattesa. Infatti l’accordo è stato proposto anche ad un gruppo di dipendenti sotto il regime del Ccnl del Commercio assunti a tempo indeterminato. Chi ha rifiutato di firmare, è stato messo prima in un regime di ferie forzate e poi inviato in una lunga trasferta a Lucca, con la promessa di un trasferimento definitivo nella cittadina toscana. In trasferta, contrariamente alla legge, sono state inviate anche mamme in allattamento e persone che godono della legge 104/92 per l’assistenza ai familiari disabili. Attualmente queste forzature sono all’attenzione della Magistratura. Lo scontro adesso è non solo tra i sindacati, ma anche tra due noti studi legali, Panici contro Treu.

Il primo famoso per aver difeso gli operai della Fiat dall’accordo di Pomigliano e che considera quest’accordo una patacca, il secondo lo studio Treu, proprio l’ex ministro del Lavoro del governo Prodi. Dopo aver ricevuto la solidarietà e l’appoggio di tanti politici di tutti i colori contro un accordo che impone livelli di lavoro ai limiti della dignità, si sono rivolti anche al Segretario del Pd, Bersani con una lettera aperta, che del lavoro ha fatto un vessillo della sua azione di governo. Dopo alcuni giorni sono ancora in attesa di una risposta. Forse erano troppo impegnato a “smacchiare giaguari”, ma i lavoratori della Festa Snai attendono fiduciosi una risposta.
01/06/2011

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