lunedì 27 giugno 2011

Riforma Tremonti: aliquote al 20, 30 e 40%. Federdistribuzione: «Per le famiglie prelievo di 6 miliardi»

Hanno cominciato a diffondersi le indiscrezioni sulla bozza di riforma fiscale , tanto annunciata dall'esecutivo. Stando ai rumors tra le  novità contenute nel documento allo studio del governo ci sarebbero tre aliquote Irpef, al 20, 30 e 40% , e l'innalzamento dell'Iva di un punto per le aliquote più alte  al 10 e 20%. Nel documento di riforma  di solo tre paginette è prevista l'abolizione dell'Irap a partire dal 2014 e la soppressione dell'Ice, l'Istituto per il commercio estero. L'imposta regionale sulle attività produttive vale quasi 40 miliardi di euro l'anno. Il provvedimento si dovrebbe inserire inoltre nelle novità relative all'attuazione del federalismo.

SMENTITO IL MINISTRO ROMANI. È di fatto una novità anche l'innalzamento delle aliquote Iva, dopo le assicurazioni di non aumento dell'imposta che erano state date dal ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, all'assemblea di Confcommercio. Sarebbe una conferma, invece, la riduzione delle aliquote Irpef dalle attuali cinque a tre con un livello del 20%, 30%, 40%. In questo caso pesa, nel futuro decreto delegato di attuazione, il livello degli scaglioni che verranno affiancati a ciascuna delle tre nuove aliquote.

Giudizi:  sì degli industriali, critiche dai commercianti

La 'bozza Tremonti' è stata apprezzata dalla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia che l'ha definita «un menù ampio». «Bisogna entrare nei dettagli e vedere dove si taglierà: comunque è un piano di lavoro interessante» ha affermato la Marcegaglia.
Stupito si è invece detto  Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione, l'associazione che raggruppa le grandi aziende della distribuzione.

FRENO PER LA CRESCITA. «Abbiamo ancora nelle orecchie le parole del ministro Romani alla recente Assemblea di Confcommercio che, portando testimonianza diretta del Presidente del Consiglio, rassicurava affermando come non fosse assolutamente intenzione del Governo costruire la riforma fiscale sull'aumento dell'Iva, considerato uno strumento di freno per la crescita in un momento nel quale invece sarebbe necessario un forte stimolo alla ripresa della domanda interna» ha commentato Cobolli Gigli in una nota.

AUMENTO DI SPESA DA 6 MILIARDI. «Voglio ricordare» ha detto ancora il presidente di Federdistribuzione, «che una manovra sull'Iva come quella prospettata indurrebbe una maggiore spesa per le famiglie italiane di circa 6 miliardi, coinvolgendo prodotti fondamentali ed essenziali nella spesa abituale, come carni, salumi, zucchero (aliquota al 10%) e abbigliamento bambini, prodotti per la casa e la cura della persona (aliquota al 20%)».
Lunedì, 27 Giugno 2011

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