Sestri Ponente- Don Riccardo, spunta la pista satanista

Giovedì 19 Maggio
Sestri Ponente, Genova. "Che Satana sia con te". E’ questo il testo di un sms di commiato inviato da Don Riccardo, il parroco arrestato negli scorsi giorni con le accuse di pedofilia e detenzione di droga, al suo complice, l’ex seminarista che gli procurava i ragazzini per i suoi incontri "piccanti". 

Nelle ultime ore, infatti, dopo l’ipotesi avanzata da Alessandra Pieracci de "La Stampa", si fa largo tra gli inquirenti la pista satanista. I Carabinieri si sono soffermati sul tatuaggio che il parroco ha sulla schiena: un sole a sette raggi, che fa parte della simbologia esoterica ed è usato nell’ambiente satanista. Oltre al tatuaggio, fanno pensare ai legami di Don Seppia con gli ambienti satanisti, le ostie su cui sono incise delle frasi blasfeme, tipiche delle messe nere e codificate dal famoso occultista Gérard Encausse, noto con il nome di Papus. Le indagini, però, ancora non hanno confermato questa pista, se si tratti, cioè, di un satanismo latente o praticato.
I sospetti su Don Riccardo Seppia risalgono a 25 anni fa, quando uscì dal seminario. Ad esprimerli ai Carabinieri è stato Don Piercarlo Casassa, che fu parroco di Don Seppia nel 1985 a Recco (GE). Don Casassa, infatti, ha spiegato agli inquirenti che ha sempre avuto dei dubbi su Seppia, sin da quando uscì dal seminario, a causa dei suoi strani comportamenti. Casassa ha ricordato quando don Riccardo ha organizzato una gita al mare con i bambini della parrocchia e di come i bambini si fossero rifiutati di ripetere l’esperienza.
Sta di fatto che più le indagini vanno avanti, più vengono alla luce dettagli inquietanti sulla doppia vita del parroco. Oltre all’ossessione per i ragazzini, Don Riccardo Seppia era ossessionato anche dalla droga. Come poteva un prete che guadagnava 1.200 euro al mese sostenere  spese pari a 300 euro al giorno per la cocaina? Ma soprattutto, come faceva la Curia ad essere totalmente all’oscuro sulla vita del parroco?

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