19/05/2011
POLITICA. Rispunta fuori il nome dell’ex capo della Protezione civile. Il candidato del centrodestra lo vorrebbe a capo di una task force per risolvere l’emergenza rifiuti.
La settimana scorsa Berlusconi l’aveva buttata lì. Tra una promessa sul blocco delle demolizioni e un giuramento sulla sospensione della tassa sui rifiuti. «Ho chiesto a Bertolaso la disponibilità a tornare a occuparsi dell’emergenza in Campania». Il premier fece un semplice accenno a questa eventualità. Nel comizio conclusivo non ribadì la proposta. Forse persino il premier aveva capito di averla sparata grossa. Con l’immondizia che ancora intasa le strade di Napoli, presentare Guido Bertolaso, ultimo commissario, come l’uomo nuovo, il gran risolutore della questione rifiuti, deve esser sembrato troppo persino al Cavaliere.
Ma il candidato del Pdl a Napoli, Gianni Lettieri, che tra dieci giorni sfiderà de Magistris al ballottaggio, deve averla presa sul serio.
A breve dovrebbe arrivare l’annuncio ufficiale che, se sarà eletto sindaco, il primo punto all’ordine del giorno sarà l’istituzione di una task force per risolvere l’emergenza rifiuti. E a capo chi ci metterà? Esatto: potrebbe essere proprio Super Guido. Dopo che la notizia è circolata in mattinata, lo staff si è affrettato a smentire. Ma, dietro le quinte, nel suo comitato elettorale in molti sono convinti che l’annuncio del ritorno dell’ex commissario possa tirare la volata per la vittoria.
Un tempo simbolo indiscutibile del governo del fare, dopo essere stato travolto da scandali per appalti e massaggi, Bertolaso ha dovuto mestamente autopensionarsi lo scorso novembre. E c’è da dire che, in verità, sono pochi coloro che sentono la sua mancanza a Napoli, dove pure fu osannato nel 2008, ai tempi di Berlusconi, che raccoglieva le carte per strada con la ramazza in mano.
La credibilità del suo Commissariato di governo è sprofondata sotto il peso delle inchieste della Procura di Napoli, che accusano di condotte criminali e spregiudicate i suoi dirigenti, tutti nominati dall’ex capo della Protezione civile. Percolato non trattato smaltito in mare, falsificazione delle analisi delle discariche, finti collaudi dei cdr, smaltimento illegale di sostanze nocive fatte passare per rifiuti solidi urbani. È davvero lunga la serie di reati che i magistrati negli anni hanno attribuito al Commissariato di Governo in Campania, che Bertolaso ha gestito dal 2006 e al 2009, con un’interruzione di qualche mese tra il 2007 e il 2008.
A farne le spese è stata soprattutto la sua vice Marta De Gennaro, arrestata più volte: la posizione dell’ex capo della Protezione civile, nel processo Rompiballe, è stata invece stralciata ed è in attesa di giudizio alla Procura di Roma. Ma al di là delle possibili responsabilità penali, pesantissime restano quelle politiche e gestionali.
«L’assassino torna sempre sul luogo del delitto», ironizza amaro Raffaele Del Giudice, direttore regionale di Legambiente. Secondo il dirigente dell’associazione ambientalista, l’ex capo della Protezione civile «non ha mantenuto nessuna delle promesse fatte». Il piano di bonifiche non è mai partito, il percolato continua a riempire le discariche costruite sotto la sua gestione, i sei impianti di compostaggio non sono mai stati completati. Insomma, altro che uomo nuovo.
terranews.it/il-ritorno-di-bertolaso-lettieri-punta-su-di-lui
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