NAPOLI - Operazione contro la camorra a Napoli, con 40 arresti nel clan dei Polverino da parte dei carabinieri del nucleo investigativo di Napoli. I fermati sono accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso, tentativo di omicidio, estorsioni, usura, detenzione illecita di armi, traffico e spaccio di stupefacenti, trasferimento fraudolento e possesso ingiustificato di valori nonchè di reinvestimento di capitali di provenienza illecita in attività imprenditoriali, immobiliari, finanziarie e commerciali.
Due delle quaranta persone arrestate questa mattina dai carabinieri nel corso del blitz che ha interessato il clan camorristico dei Polverino sono candidati al consiglio comunale di Quarto (Napoli) per il Pdl. Uno dei due, in particolare, è Armando Chiaro, ritenuto un elemento di punta dell'organizzazione e già destinatario negli anni passati di un'ordinanza di custodia cautelare. I provvedimenti notificati questa mattina sono stati emessi su richiesta dei pm Antonello Ardituro, Marco Del Gaudio e Maria Cristina Ribera.
Gli arresti sono stati eseguiti dopo una indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli condotta dal 2007 a oggi, anche con la cooperazione dell'UCO (Unidad Central Operativa) della Guardia Civil spagnola. L'inchiesta ha reso possibile l'identificazione di capi e gregari del clan camorristico Polverino che, a partire dall'hinterland a nord di Napoli, ha il controllo di attività imprenditoriali e commerciali in Italia e in Spagna e gestisce un notevole traffico di stupefacenti dalla Spagna all'Italia per il rifornimento delle piazze di spaccio, in mano a vari clan del capoluogo campano.
È un cugino del boss Salvatore Liccardi ed è anche accusato di spaccio di droga e detenzione illegale di armi, Salvatore Camerlingo, uno dei due candidati al consiglio comunale di Quarto (Napoli) tra i quaranta arrestati considerati affiliati al clan Polverino. Camerlingo è considerato «uomo d'ordine del clan». L'altro candidato al consiglio comunale di Quarto arrestato, Armando Chiaro, viene invece definito un 'colletto bianco ed è accusato di essersi intestato beni del clan Polverino facendo da prestanome. Ulteriori dettagli sull'operazione, saranno resi noti in una conferenza stampa dal procuratore Giovandomenico Lepore, nella sede della Procura di Napoli, alle ore 11.30.
03 Maggio 2011
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