Il lavoro non c'è, le tasse le pagano sempre gli stessi, l'economia è ferma, il precariato dilaga, le delocalizzazioni imperversano. I costi della crisi stanno sempre sulle spalle dei meno protetti, i ricchi evadono e si preparano a un altro bel condono edilizio. Tutto già visto, ovviamente. Però: chi gli dà retta a quelli che non arrivano a fine mese, faticano a mantenere i figli agli studi, lavorano otto ore per qualche centinaio di euro?
E' un'Italia nascosta, non la vedete né sui tg (figurarsi, Minzolini ha una scorta di servizi sul naso degli stambecchi tirolesi...) e nemmeno sui grandi giornali. Eppure c'è. Per cui, ben venga lo sciopero della Cgil che serve a risvegliare da questo insopportabile torpore. Sono 36 mesi che Berlsuconi è tornato al governo e sulla politica economica non ha combinato nulla: solo promesse.
Costringendo così milioni di operai, impiegati e pensionati ad arrangiarsi e le loro famiglie a fare ogni sera i conticini per far quadrare il bilancio. Noi stiamo con la Cgil perchè con coraggio, e spesso in solitudine, combatte una battaglia per la dignità e la giustizia sociale e per una politica che si occupi dei problemi reali e non delle chiacchiere.
La sinistra ascolti queste voci, stia a fianco di chi mette il lavoro al centro perché il lavoro è il centro di una politica di cambiamento. Speriamo di vederne di dirigenti della sinistra in piazza senza i soliti tentennamenti e i tediosi distinguo. L'alternativa sta anche dentro queste storie senza storia. Raccogliamole. E quindi: cari lavoratori, buon sciopero.
giubberosse.blog.unita.it/lavoratori-buon-sciopero
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