sabato 21 maggio 2011

Famiglia Cristiana: arroganza del premier a reti unificate

E' quanto afferma il settimanale cattolico Famiglia Cristiana che in un editoriale pubblicato sul suo sito dal titolo "Berlusconi, l'arroganza a reti unificate", parla di "cinque interviste Tv "comandate" da Silvio Berlusconi per fare propaganda elettorale"

Roma, 21-05-2011
"Sono state scritte due brutte pagine: una da un primo ministro e proprietario di televisioni che si arroga prerogative inaccessibili agli avversari politici; l'altra da un giornalismo Tv che non tiene dritta la schiena ma si genuflette". E' quanto afferma il settimanale cattolico Famiglia Cristiana che in un editoriale pubblicato sul suo sito dal titolo "Berlusconi, l'arroganza a reti unificate", parla di "cinque interviste Tv "comandate" da Silvio Berlusconi per fare propaganda elettorale" e punta il dito contro "giornalisti in ginocchio" e l'Agcom "troppo occupata per intervenire".

"Nessuno immaginava - osserva Famiglia Cristiana - che il premier potesse fare cinque interviste in un colpo solo, non perche' i giornalisti le avessero implorate ma perche' e' stato lui a imporle". Il settimanale ricorda quindi che "esiste una Agcom che dovrebbe fissare le regole della comunicazione e, in caso di irregolarita', punire gli inadempienti" tanto piu' che con Berlusconi "c'e' un piccolo inciampo, chiamato conflitto di interessi. Ma tutti zitti". "Pare che la Commissione debba riunirsi mercoledi' prossimo - aggiunge -, lasciando che nel frattempo Berlusconi faccia altri monologhi davanti a reverenti cronisti".

"E' da chiedersi - osserva quindi Famiglia Cristiana - quale effetto avranno queste esternazioni a reti unificate, non tanto per il loro contenuto quanto per la linea padronale che esprimono. Di nuovo o inatteso, Berlusconi non ha detto nulla.
Al piu' si e' maggiormente avvicinato a Bossi
per la faccenda della Grande Moschea, degli zingari incombenti e della sinistra inaffidabile. Copione conosciuto".

"Che cio' serva per i ballottaggi, o dia esito negativo - osserva Famiglia Cristiana -, e' tutto da vedere. Sembrava che il premier fosse stato colpito dai commenti dopo il voto, dove si giudicava assai piu' dannoso che proficuo l'avere impostato un referendum sulla sua persona. Evidentemente non e' cosi'. Se prima aveva "mostrato la faccia" in singoli comizi - conclude l'editoriale - adesso siamo ad una carica di tipo alluvionale".

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