martedì 31 maggio 2011

ELEZIONI- Berlusconi, che batosta! Le reazioni all'estero della sconfitta del Cavaliere.

Una disfatta di queste proporzioni non se l’aspettava nessuno. Né il premier Silvio Berlusconi, che dopo aver perso al primo turno Bologna e Torino, nel ballottaggio del 30 maggio ha visto scivolargli di mano anche Milano, Napoli, Cagliari, Trieste e Novara. Né il centrosinistra, che fino a due mesi fa mai avrebbe pensato di portare a casa un bottino di questo tipo. E nemmeno gli osservatori internazionali, che hanno riempito i giornali di commenti sul futuro dell’Italia e del governo (guarda la photogallery delle prime pagine dei quotidiani stranieri)

Gli spagnoli: Milano, il feudo che ha tradito

El Pais l'editoriale sulla disfatta di Silvio Berlusconi probabilmente ce lo aveva già pronto. Almeno a giudicare dalla rapidità con cui, exit poll alla mano, gli spagnoli hanno pubblicato un lungo articoli e molti commenti.
Il quotidiano spagnolo si è soffermato sulle conseguenze della «grande sconfitta politica di Milano e Napoli». «Milano e la prospera Lombardia sono stati per 20 anni il bastione di Berlusconi e del suo alleato Umberto Bossi». Ma «il timido avvocato penalista promosso dall'ex governatore della regione puglia Nichi Vendola, pur essendo stato accusato di estremismo dalla destra, è stato capace di unire e dare vigore a tutte le forze della sinistra con un ricetta poco comune in Italia: principi, dialogo e sensatezza».
El Pais si è spinto oltre: «L'importanza della sua vittoria, in questo senso, sarà un doppio messaggio per Milano e il resto della nazione: contro la propaganda di Berlusconi e Bossi, e allo stesso tempo contro l'ideologia del centrosinistra».


EL MUNDO: «CAVALIERE UMILIATO».  Anche l'altro quotidiano spagnolo, El mundo, non ci è andato giù leggero. «L'esito delle amministrative è a dir poco umiliante proprio perché ha strappato dalle mani del premier il feudo milanese, la città simbolo della borghesia da 17 anni, cioè da quando il Cavaliere è sceso in politica».
Secondo il quotidiano conservatore, i risultati delle amministrative andranno a ripercuotersi inevitabilmente sulla politica nazionale. Il paradosso, ha ricordato il quotidiano spagnolo, è il fatto che è stato proprio Berlusconi a trasformare le consultazioni elettorali in un referendum sulla sua persona, procedendo con una campagna elettorale aggressiva e diffamante contro Pisapia. E nelle ultime settimane la coalizione di centrodestra, pur di portare a casa voti, ha picchiato duro contro il leader di centrosinistra.

Ft e Guardian: «E se salta l'asse con Bossi?»

Toni più moderati ma non meno chiari quelli del Financial Times che a qualche minuto dai sondaggi dava notizia della pesante sconfitta del Pdl. «Elezioni amministrative, d'accordo, ma due delle maggiori città italiane, Napoli e Milano, hanno picchiato duro contro il primo ministro», ha scritto il quotidiano della City. Il Ft ha poi puntato il dito contro la personalizzazione delle elezioni voluta dal Cavaliere. «Berlusconi ha trasformato le elezioni in un referendum, inserendo il suo nome della lista dei candidati. Ma il suo intervento durante la campagna elettorale ha allontanato i voti allargando il problema già esistente con la Lega Nord».

IL POTERE DELLA TIVÙ. E sul futuro della traballante alleanza ha lanciato un interrogativo anche il quotidiano britannico Guardian. «Cosa succederà ora dipende quasi solo dalla Lega, che tiene il governo in pugno», ha chiosato il giornale dopo aver riportato i numeri della «umiliante sconfitta».
Il sito della Bbc ha prima ricordato quando il primo ministro disse qualche giorno fa che perdere a Milano sarebbe stato pressoché «impossibile». E anche come, dopo le sconfitte al primo turno di Bologna e Torino, il premier abbia mandato un messaggio a reti unificate, per promuovere i suoi candidati, Letizia Moratti a Milano e Gianni Lettieri a Napoli.

Wsj: il leader che non c'è più

Secondo il Wall Street Journal, «la sconfitta di Letizia Moratti mette un punto interrogativo grandissimo su quella che era sempre stata ritenuta la più grande capacità di Berlusconi: trainare il voto».
Il quotidiano si è poi lanciato in un’analisi delle conseguenze «della sconfitta senza precedenti» per il premier. «Il risultato delle elezioni non può non fare traballare la coalizione di centrodestra, che ha sempre fatto affidamento sulle ricche regioni del Nord come base di potere». «Negli anni, gli alleati di Berlusconi sono sempre rimasti dalla sua parte, nonostante non gli scandali legali - il primo ministro ha quattro processi in corso - soprattutto per la sua capacità di sorprendere gli elettori e confondere i suoi critici», ha aggiunto il Wsj. Eppure, «Raffaele Fitto, ministro degli Affari regionali, ha fatto sapere che bisognerà iniziare una riflessione all’interno del partito».

Le Monde: «Il Cav da Bucarest spera nell'oblio»

«È un magistrato ed ex rifondarolo, l'uomo che ha fatto le scarpe a donna Letizia», ha esordito il conservatore Le Figaro. Il risultato, ha scritto il giornale di Parigi, è «un colpo alla politica italiana, un'erosione del potere».
«È stato lo stesso Berlusconi a provocarsi il disastro elettorale», ha ricordato Le Figaro. Prima ha trasformato il voto in un referendum sulla sua persona, fino a mercoledì 27 quando è arrivato a dire a Porta a Porta, il programma di Bruno Vespa, che «chi vota a sinistra è semplicemente, senza cervello».

Le Monde, il quotidiano progessista, ha puntato l'attenzione sulle reazioni a caldo di Berlusconi: «Mentre perdeva le elezioni, il primo ministro italiano se ne stava a Bucarest per un incontro bilaterale». Forse con la speranza, hanno ipotizzato i francesi, «che presto gli elettori dimentichino la campagna di insulti condotta dal centrodestra contro Pisapia».

I tedeschi: sconfitto nella sua roccaforte

Anche i giornali tedeschi non sono stati leggeri. La Süddeutsche Zeitung, il quotidiano più letto della Germania, ha titolato: «Comunali a Napoli e a Milano: una lezione per Berlusconi».
«L'entrata in scena del Cavaliere, particolarmente aggressiva, prima del voto, al primo turno, si è rivelata un fattore negativo», ha scritto il giornale progressista. «Da allora il nervosismo è cresciuto, così come lo scontento della Lega Nord per il premier, suo alleato di governo».

Anche il settimanale die Zeit ha posto l'accento sulla «sconfitta casalinga di Berlusconi nella sua città natale, così come in altri Comuni». Per il quotidiano conservatore Faz, infine, la «vittoria della sinistra a Napoli e a Milano», «netta, a giudicare dalle proiezioni» è «interpretata dai vincitori come il segnale di svolta per un'era senza Berlusconi».
Lunedì, 30 Maggio 2011

lettera43.it/la-sconfitta-di- berlu-dall-estero

1 commento:

  1. Niente in Comune
    http://neuropolitik.blogspot.com/2011/05/niente-in-comune.html

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