mercoledì 25 maggio 2011

Crisi sanità, Santa Lucia e San Raffaele in piazza: Regione non rispetta promesse

ROMA - Sempre critico il fronte della sanità del Lazio: oggi hanno manifestato alla Regione i dipendenti e i pazienti del Santa Lucia e domani scenderanno in piazzo quelli del San Raffaele. E mentre il vice presidente della giunta regionale Luciano Ciocchetti è convinto che presto ci saranno soluzioni, il capogruppo del Pd Esterino Montino chiede un consiglio regionale straordario dedicato ai problemi della sanità laziale.

Il Comitato per la Difesa del San Raffaele ha indetto una nuova manifestazione di piazza sotto la sede della Giunta della Regione Lazio in via Rosa Raimondi Garibaldi per domani, giovedì, dalle 9 della mattina. «Questa ulteriore iniziativa - sottolinea il Comitato - si rende purtroppo necessaria a causa del perdurare del grave clima di incertezza relativamente alla definizione delle intese per la riorganizzazione delle attività del gruppo San Raffaele, la cui sottoscrizione viene continuamente rinviata, nonostante le continue rassicurazioni che la Presidente della Regione Lazio ha provveduto a comunicare anche agli organi di stampa. E’ innegabile che col passare del tempo la situazione stia diventando sempre più drammatica. I lavoratori e le loro famiglie, che ancora non hanno ricevuto lo stipendio del mese di aprile, vivono l’incubo della perdita del posto di lavoro e i pazienti ospitati nelle strutture non hanno alcuna certezza sulla possibilità di poter continuare a ricevere la necessaria e doverosa assistenza». Come sempre, saranno presenti domani le rappresentanze dei pazienti e loro Associazioni.

Santa Lucia, Api: promesse ferme. «La Presidente Polverini ha il dovere di rispettare l’accordo sottoscritto il 7 aprile scorso con le rappresentanze sindacali della Fondazione Santa Lucia - dice Mario Mei, capogruppo di Alleanza per l’Italia alla Pisana -. I pazienti, i loro familiari e i dipendenti del Santa Lucia questa mattina sono stati costretti, ancora una volta, a manifestare sotto la sede della Regione Lazio a causa del mancato rispetto dell’accordo. Un’intesa che prevedeva, tra l’altro, la corrispondenza di 4 milioni e 200 mila euro da parte della Regione per le prestazioni del 2010, la revisione degli acconti mensili del 2011, la conversione di 55 posti letto destinati alla riabilitazione infantile, dal regime semiresidenziale a quello non residenziale e il riconoscimento delle alte complessità riabilitative».

«Invito la governatrice a passare dalle tante promesse ai fatti concreti: la Regione Lazio ha il dovere - conclude Mei - di dare seguito all’accorso andando incontro alle richieste di dei pazienti e dei dipendenti di una struttura di eccellenza riconosciuta in tutta Italia. È indispensabile tutelare i lavoratori, oltre che le preziose attività cliniche e scientifiche che si svolgono all’interno dell’Istituto».
 25 maggio 2011

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