E’ un Premier senza freni oramai.
E’ convinto che l’Italia e peggio ancora, gli italiani, siano cosa sua.
La fotografia italiana degli ultimi mesi, è ridicola, ambigua, desolante. Pessimismo? Niente affatto, realismo.
Ciò che più lascia stupiti, o meglio, depressi, è l’indifferenza.Compito della politica, di quella politica sana che ancora vuole crederci, è di capire se questa indifferenza è rassegnazione oppure abitudine.Solo nell’ultima sua uscita pubblica, sabato scorso, è stato capace in un colpo solo di calpestare con la sua spavalderia e arroganza sia l’istituzione scolastica, che la Magistratura, che la Presidenza della Camera dei Deputati.
E’ un uomo folle, ossessionato da due cose, gnocca e comunisti. Il suo ego smisurato, il suo imperante egoismo politico immagina un’Italia a lui asservita. Un popolo che applaude compiaciuto ad ogni sua barzelletta stupida, un popolo lobotomizzato cui lentamente sta togliendo il diritto a pensare e ad agire.
Un uomo nel cui immaginario futuro vede un Parlamento di soldati silenti e asserventi. E per riuscirci, il messaggio che deve passare è uno solo: complotto. E’ visibilmente agitato, dopo che gli è stato permesso tutto, si ritiene sdoganato dall’etichetta sobria che il suo ruolo istituzionale impone.
Ce l’ha con le Istituzioni, ma non sa che è lui l’istituzione.E’ stato capace di confondere così tanto i cervelli dei reduci della prima Repubblica cui si circonda, che oggi chi difende lo Stato e i sui poteri è un comunista.
E’ comunista chi insegna nella scuola pubblica, è comunista chiunque osi identificarlo come un comune mortale.
E’ un martire. Sottoposto a quotidiano calvario da un Pilato, Gianfranco Fini, e un esercito di centurioni, i pm.
Dalla sua però ha la folla, ha discepoli fedeli con a capo Lele Mora ed Emilio Fede. E un esercito di escort disposte a tutto per lui, o meglio, per il suo portafogli.
Un popolo rassegnato, che non ha più sfoghi. Gli è stato tolto il diritto di un’informazione libera. Un popolo di santi e poeti rappresentato oggi da mignotte e corrotti. E se non sei mignotta o corrotto, finisci nel purgatorio eterno, chiamato Precariato.
Un popolo che non vede più il futuro, non ha più riferimenti. Scomparsi i sindacati, le opposizioni alternative.
Un popolo rassegnato, che crede al “o così o sei fuori”. E non s’accorge che tutto il mondo ci guarda incredulo.
Oggi l’Italia sta elogiando l’assurdo, l’impossibile. La normalità non esiste. Il mondo ci osserva, ci ride addosso e neanche si nasconde per farlo.
Ha capito che siamo così tanto abituati all’assurdo che neanche la vergogna della derisione ci può scalfire.
Si chiedono perchè, e per cosa, stiamo diventando un popolo spaccato, diviso, che lentamente sta consegnando il suo domani e la sua storia culturale e politica ad un manipolo di ometti fissati con il colore verde, che si ritengono appartenenti ad uno Stato mai esistito.
In Italia nulla fa più notizia. E come potrebbe farlo, se in tv il Grande Fratello dura mesi e mesi con medie di ascolto di milioni di spettatori.
Un italiano che vota laddove c’è convenienza, e non convinzione.
Riflettiamo, usiamo quel poco di raziocinio che ci resta. Silvio Berlusconi ha così tanto spaccato l’Italia, facendo venire meno quelle poche certezze che accomunavano un italiano di Palermo con uno di Bolzano, che tutti gli schemi sono saltati.
Lui non vede colori, non vede limiti e ideologie. Per lui esiste solo il rosso o il blu. E’ rosso tutto ciò che non è blu.
Quella che era l’identità di un popolo illustre non esiste più. La sua non politica, o meglio, la politica dell’acquisto, ha di fatto cancellato ogni teoria ideologica. Lui non si chiede da che parte stare, a lui non interessa se chi lo loda sia ideologicamente di destra o di sinistra. Per lui non conta se l’orgoglio nazionale è destra o sinistra. Silvio Berlusconi è oltre, decisamente oltre ogni schema o convinzione politica.
E allora è qui la domanda: che senso ha continuare ad alimentare un discorso su ciò che è destra o sinistra nel mentre lui ragiona solo su ciò che è con lui o contro di lui?
Che senso ha correre a 110 su di un’autostrada in cui non esistono limiti e margini, ma solo un unico obiettivo, arrivare primi?
Incredibile Silvio. E bravo Silvio. Sappiamo tutti che il suo unico obiettivo è dividere, spaccare, censire tra chi è blu o rosso. E noi tutti, incredibilmente, nella consapevolezza di saperlo, continuamo a dividerci, spaccarci e autocensirci in blu o rossi.
Perchè non esiste più Berlusconismo o antiberlusconismo. l’obiettivo è solo uno, restituire l’Italia agli italiani.
generazioneitalia.it/berlusconi-e-i-suoi-fantasmi
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