Gaza, 16-04-2011
Fonti di uno dei gruppi ultraintegralisti salafiti della Striscia di Gaza hanno ammesso la responsabilità di una loro cellula "fuori controllo" nel rapimento e nella feroce uccisione dell'attivista italiano Vittorio Arrigoni, consumatisi giovedì nell'enclave palestinese.
Le fonti, che parlavano a nome di 'al-Tawhid wal-Jihad' - una della fazioni salafite più note di Gaza, ispirate agli slogan di Al Qaida -, hanno negato che l'azione sia stata ordinata dai vertici del gruppo. "E' stata una iniziativa incomprensibile, compiuta da una cellula impazzita, fuori controllo, e che contrasta con l'insegnamento dell'Islam e i nostri interessi", hanno detto le fonti, confermando che le milizie di Hamas hanno arrestato finora "almeno tre militanti" salafiti nell'ambito delle indagini sull'assassinio di Arrigoni. E che stanno continuando a eseguire controlli e retate a tappeto.
Parlando del caso Arrigoni, alcuni esponenti di Hamas (che ha il governo di fatto sulla Striscia) non hanno mancato di richiamarsi nelle ultime ore alla retorica anti-israeliana, accusando gli assassini di "fare il gioco del nemico sionista".
In termini concreti, però, la pista dei gruppi salafiti -che contestano lo stesso Hamas da posizioni ancor più radicali- è stata indicata chiaramente a più riprese dietro il delitto, anche se la linea ufficiale ridimensiona il loro peso a quello di "degenerati" ed "elementi isolati".
Hamas annuncia 2 arresti
Il governo di Hamas ha annunciato l'arresto di due persone considerate responsabili dell'omicidio di Vittorio Arrigoni. In un comunicato, il ministero dell'Interno ha precisato che i due arrestati si aggiungono alle prime due persone accusate del sequestro dell'attivista italiano.
rainews24.rai.it/
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