Barbara Guerra |
Gli inquirenti le hanno estratte da alcuni cellulari delle giovani starlette mettendole, in fotocopia, agli atti del processo a Silvio Berlusconi: 15 faldoni per un totale di circa 12 mila pagine. Si tratta di immagini scattate non sempre ad Arcore e in date diverse. In alcuni casi, come hanno ricostruito pazientemente i poliziotti dello Sco, cui sono state affidate le analisi degli apparecchi telefonici e dei computer sequestrati il 14 gennaio scorso durante le perquisizioni nelle abitazioni delle varie animatrici di Arcore, gli scatti sono avvenuti nell’abitazione di Lele Mora, o durante cene in compagnia di Emilio Fede.
Ci sono, ad esempio, quelle esaminate dai backup dell’apparecchio di Barbara Guerra, dove vengono immortalati istanti di una cena con il direttore del Tg4, Florina Marincea, Marianne Puglia e altre amiche e amici la sera di sabato 3 marzo 2010 nella casa di Mora, in viale Monza 9. Niente di imbarazzante, se non la prova della conoscenza tra le varie persone. Si entra un po’ più nel mondo a luci rosse di Arcore descritto da alcune testimoni, esaminando le 9 foto estratte dal computer sempre di Barbara Guerra.
«Da un esame Metadati inoculati nei files risultanti gli scatti fotografici - è scritto nella relazione della polizia - si evince che le immagini sono state ritratte utilizzando un iPhone il 24 ottobre 2010 a partire dalle ore 4,51 sino alle ore 4,56», cioè in piena notte. «Da una verifica circoscritta a tale data e orario, emerge che l’utenza in uso alla Guerra quel giorno impegna la cella ubicata in Arcore, via Buonarroti», ovvero all’indirizzo di Villa San Martino. Circostanza confermata anche da successive intercettazioni del 25 ottobre tra Iris e Eleonora De Vivo (una delle due gemelle napoletane) in cui si parlava proprio della cena in casa del premier la serata precedente, alla quale era presente anche la Guerra.
Ebbene, scrivono gli agenti, «nel prosieguo delle analisi si riscontravano numerose istantanee che ritraggono la Guerra, da sola, nuda in varie situazioni». Quali, non è dato di sapere. Ma, tra le immagini, ve n’è una che ritrae un paio di gambe nude incrociate, sopra un letto davanti a uno schermo a cristalli liquidi. Nel file «Annina», che, essendo inserito negli atti del processo, riguarda evidentemente la stessa serata di Arcore, all’allegato 12 si vede un bacio tra donne, abbastanza osé, mentre al file «Immag0130.jpg» «la stessa Guerra si scatta un’istantanea con una finta divisa «Police nera», con cappello con visiera e nella mano sinistra un paio di manette ai polsi.
La divisa comprende una camicetta scura, apparentemente in lattex, con una generosa scollatura. D’altronde, sia la testimone Maria Makdoum sia T.N. avevano proprio descritto nei particolari le scene del «bunga bunga», durante la quale «le ragazze si travestivano da infermiere o da poliziotte». Nelle altre immagini, decisamente più innocenti, altre ragazze in atteggiamenti un po’ provocanti (ma vestite) e poi un rincorrersi di scatti nelle sale da pranzo, addirittura i lampadari della villa di Arcore e in un paio di occasioni in una camera con il letto disfatto che si direbbe quella del premier, dove alcune sue immagini da giovane campeggiano sulle mensole di una libreria.
06/03/2011
lastampa.it/
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