domenica 27 marzo 2011

I ribelli libici: "Siamo in grado di esportare petrolio"

Tripoli, 27-03-2011
I ribelli libici affermano di essere entrati a Nawfaliya, circa 100 km a est di Sirte, e ultima citta' di rilievo prima della roccaforte di Muammar Gheddafi. Lo riferisce la Bbc online.

Intanto venti veicoli delle truppe di Muammar Gheddafi, inclusi alcuni dotati di batterie antiaeree sono stati viste abbandonare Sirte, la citta' natale del Colonnello, e procedere alla volta di Tripoli. Lo riferisce un reporter di Reuters secondo cui al seguito del convoglio militare si sono accodate auto civili che trasportano famiglie cariche di tutti i beni che hanno potuto portare vie dalle loro case.

Misurata sotto l'attacco dei lealisti
Le forze fedeli a Muammar Gheddafi hanno ripreso l'attacco contro Misurata, la citta' portuale stretta tra Tripoli e Sirte.
I lealisti hanno cosi' posto fine ad una breve pausa nei combattimenti seguita ad attacchi aerei alleati, ha riferito un residente. "Misurata e' sotto attacco", ha detto riferendosi a "citta' e zona del porto dove ci sono migliaia di lavoratori.
Non sappiamo se si tratti di artiglieria o di mortai".
Un ribelle, sempre da Misurata, ha detto che Gheddafi sta spostando tutto il suo peso su Misurata allo scopo di poter controllare l'intera parte ovest del paese dopo aver perso quella est.

Il petrolio
I ribelli libici si dicono pronti a esportare petrolio "in meno di una settimana" e in grado di produrre "dai 100.000 ai 130.000 barili al giorno". Lo ha annunciato un portavoce, dopo la conquista oggi degli impianti e dei terminal a sud di Bengasi.
Prosegue infatti l'avanzata dei ribelli libici verso ovest, forti anche dei bombardamenti della coalizione contro le truppe lealiste: strappata da questi agli insorti il 12 marzo, Ras Lanuf - terminal petrolifero è ora tornata nelle loro mani, e le forze del rais ripiegano verso Sirte, città natale del colonnello Gheddafi.
Nelle loro mani anche Ben Jawad, cittadina a 50 km pi- a ovest. E mentre il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ipotizza un'iniziativa politica italo-tedesca per il dopo Gheddafi, il comitato militare Nato raggiunge un accordo sul comando di tutte le operazioni militari. Dal papa arriva oggi un 'accorato appello' agli organismi internazionali,per l'immediato avvio di un dialogo, che sospenda l'uso delle armi.

Riconquistata Brega
Le forze antigovernative hanno riconquistato la strategica città di Brega, nella Libia orientale, e, avanzando verso ovest, hanno già raggiunto Uqayla, l'ultima località prima del principale terminal petrolifero libico, Ras Lanuf. Lo ha riferito un corrispondente di Al Jazeera.
Il terminal petrolifero di Ras Lanuf, nella Libia orientale, è caduto nelle mani delle forze antigovernative. Lo hanno constatato giornalisti della France Presse.
Ieri, dopo pesanti raid aerei della coalizione internazionale contro le forze di Gheddafi, gli insorti avevano ripreso la città di Ajdabiya e in seguito avevano rivendicato anche la riconquista del porto petrolifero di Brega. Ma la notizia non era stata confermata. Il villaggio di Uqayla si trova a circa 110 chilometri ad ovest di Ajdabiya, una trentina ad est di Ras Lanuf.
Il regime di Muammar Gheddafi ha chiesto la fine degli attacchi aerei della coalizione internazionale e ha lanciato un nuovo appello per una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu. L'appello è giunto dopo gli intensi bombardamenti degli alleati lungo la strada che collega Ajbadiya, la strategica città orientale riconquistata ieri dagli insorti, e Sirte, la città natale del colonnello.

Un portavoce del regime, Ibrahim, ha definito l'offensiva "sanguinaria, immorale e illegale" e ha nuovamente parlato di "numerose vittime tra i militari ma anche tra i civili".

"Chiediamo il blocco urgente e immediato dei raid aerei e una riunione urgente del Consiglio di sicurezza" dell'Onu. Secondo Ibrahim, la coalizione ha intensificato le incursioni con l'avvicinarsi di un vertice, in programma per martedì a Londra, durante il quale sarà esaminata un'iniziativa franco-britannica per una soluzione politica del conflitto in Libia.

Intanto a Bruxelles la Nato mette a punto piani e regole di ingaggio per il passaggio del comando della missione all'Alleanza: oggi è in programma una riunione che dovrebbe mettere il timbro politico sulla decisione per il passaggio di consegne, domani, tra la coalizione dei volenterosi ed il comando Nato. Il presidente Barack Obama rassicura gli americani annunciando che la coalizione sta vincendo e ha sventato una "catastrofe umanitaria" e "un bagno di sangue".

Papa: immediato avvio del dialogo, fermare le armi
Pregando per "un ritorno alla concordia in Libia e nell'intera Regione nordafricana" il Papa rivolge "un accorato appello agli organismi internazionali e a quanti hanno responsabilità politiche e militari, per l'immediato avvio di un dialogo, che sospenda l'uso delle armi". Papa Ratzinger lo ha detto dopo la preghiera dell'Angelus.

rainews24.rai.it/

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