domenica 20 febbraio 2011

Libia. Gheddafi, amico imbarazzante di Berlusconi, oscura internet. 46 i morti per Amnesty, 84 per Human Rights

Tripoli - Nella notte il regime di Muammar Gheddafi ha bloccato completamente i collegamenti a Internet in Libia, per oscurare la rivolta e i collegamenti tra gli attivisti dell’opposizione.

A dare notizia del blackout è stata la Arbor Networks, una società americana specializzata nella sorveglianza del traffico sul web. Tripoli ha “bruscamente interrotto l’accesso alla rete alle 2.15 locali (l’1.15 in Italia). Le connessioni a Interner erano già molto disturbate da venerdì.

Nelle proteste anti-Gheddafi che hanno infiammato soprattutto la Cirenaica ci sono stati almeno 41 morti, 46 secondo Amnesty International. Un’altra Ong, la Human Rights Watch però, parla addirittura di 84 vittime e cita testimonianze di fonti mediche e di residenti.

Nella notte tra venerdì e sabato, giovani residenti di Bengasi, in Libia, sono scesi in strada con spade e bastoni per proteggere le loro case, visto che circolava voce che alcuni vandali sarebbero arrivati per compiere attacchi. Lo riferisce un testimone, aggiungendo che nel frattempo altri manifestanti cominciavano ad accamparsi davanti al tribunale di Bengasi. “Ci sono avvocati, giudici, uomini e alcune donne che chiedono le dimissioni di Gheddafi, 42 anni di dittatura sono abbastanza” ha detto al telefono ad Associated Press Nizar Jebail, proprietario di un’azienda pubblicitaria.

Un medico libico riferisce che 35 manifestanti sono stati uccisi nella città orientale di Bengasi durante gli scontri scoppiati oggi con le forze di sicurezza, mentre i manifestanti chiedevano le dimissioni di Moammar Gheddafi. Il medico dell’ospedale al-Jalaa dice di aver contato 35 corpi arrivati solo nel suo ospedale.

Ha aggiunto anche che testimoni e sopravvissuti gli hanno riferito che molte delle vittime vengono da un tentativo di protesta fuori dal complesso residenziale usato dal presidente Gheddafi quando si trova in visita a Bengasi. Il medico ha riferito che le forze di sicurezza dentro il complesso avrebbero sparato sui manifestanti che si trovavano all’esterno. Il medico, rimasto anonimo per paura di ritorsioni, dice di non aver potuto prendere nota nel numero dei feriti.
 19 febbraio 2011

blitzquotidiano.it/libia-gheddafi-berlusconi

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