domenica 6 febbraio 2011

L'annuncio di Anonymous: "Metteremo ko il sito del governo"

Un gruppo di hacker in un comunicato avvisa: "Alle ore 15 di domenica 6 febbraio attaccheremo". La firma è la stessa degli attivisti che hanno sostenuto nelle scorse settimane la rivolta in Egitto e in Tunisia

Un attacco al sito internet del governo italiano. Nome in codice: "Operazione Italy". Ad annunciarlo è un comunicato diffuso in Rete e firmato da un gruppo di hacker che si fa chiamare Anonymous Italy. Il messaggio risale al 31 gennaio ma l'ora "x" è fissata per le 15 di domenica 6 febbraio.

I contorni dell'operazione non sono chiari ma è probabile che l'azione consista in un "Distribuited Denial of Service" cioè un'operazione che spinge un sito internet al limite delle prestazioni fino a mandarlo fuori uso. Un tipo di operazione poco comune in Italia ma che recentemente ha colpito diversi siti esteri. Gli attacchi di questo genere portano spesso la firma Anonymous ma non sono riconducibili a un gruppo ben definito. Si tratta in molti casi solo di un'etichetta utilizzata come copertura da gruppi di hacker che decidono di coalizzarsi per raggiungere un obiettivo.

"Il Governo italiano - si legge nel comunicato - ha tra le sue priorità quelle di censurare il web, di rendere la giustizia uno strumento iniquo, di favorire la prostituzione (anche minorile), di praticare oscuri rapporti con la mafia, di corrompere e manipolare l'informazione per fini personali".

E per spiegare il senso di questa dimostrazione aggiungono: "Noi non amiamo la violenza, noi non vogliamo la guerra, noi non cerchiamo di creare disordini. Noi siamo i protettori umili e innumerevoli della libertà di parola, Noi siamo la massa critica".

La sigla Anonymous è la stessa che ha condotto nei mesi scorsi la cosiddetta "Operazione payback" in difesa di Wikileaks. Una serie di azioni che hanno portato cinque ragazzi inglesi ad essere arrestati a fine gennaio con l'accusa di aver messo fuori uso i siti di PayPal, Mastercard e Amazon.

Ma gli hacker di Anonymous sono intervenuti anche in Egitto con l'inizio della la rivolta contro il presidente Hosni Mubarak. Quando la Rete nel Paese è stata spenta gli attivisti si sono infatti mobilitati per diffondere via fax i cablogrammi di Wikileaks riguardanti il governo del Cairo.

A sostegno della rivolta contro Ben Alì Anonymous aveva invece messo in piedi l'Operation: Tunisia, un sistema che ha permesso ai navigatori del paese maghrebino di poter scrivere in modo anonimo in rete.
06 febbraio, 2011

tg24.sky.it/

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