venerdì 4 febbraio 2011

I miglioristi, questi sconosciuti - Giorgio Napolitano -

A metà Anni novanta Giorgio Napolitano era leader di una corrente all'interno del Pci detta dei miglioristi che possedevano una rivista dal nome "Il moderno" finanziata dai berlusconiani di Fininvest, da Mediolanum, da Publitalia e da Giovanni Ligresti.

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All'interno del PCI
nacque una corrente politica chiamata migliorismo. Nata con l'idea di contrastare il capitalismo con metodi meno conflittuali, rispetto all'impronta del classica e a volte anacronistica del PCI, questo movimento si avvicina ben presto alle aree più "moderate" della sinistra italiana ed in particolar modo al PSI di Bettino Craxi.

Questa corrente contrastò da subito la linea politica di Berlinguer contestandogli soprattutto la dura posizione ideologica del leader del PCI nei confronti della linea politica di certa classe dirigente che sfociò con la campagna sulla Questione morale, incentrata sulla moralità in politica e contraria specialmente al Psi e Bettino Craxi. I miglioristi dunque furono gli interlocutori privilegiati di Craxi, prima e dopo la sua azione di governo, e probabilmente Bettino stesso se ne servì per contrastare l'azione di Berlinguer all'interno del PCI.

I legami con i socialisti Craxiani possono spiegarci alcune cose:
Innanzitutto perché durante Tangentopoli la maggior parte degli esponenti miglioristi del PDS (essendoci stata la cd "svolta della bolognina" che nel 1991 trasformò appunto il PCI in PDS) prima criticarono la scelta di Achille Occhetto di appoggiare la magistratura che indagava sulle magagne e i grossi giri di tangenti all'interno della politica (già si parlava di giustizialisti) e soprattutto tra i maggiori esponenti del PDS milanesi ci furono indagati e condannati nell'ambito dell'inchiesta di "Mani Pulite" (link di approfondimento).

La corrente migliorista è stata guidata a metà degli anni '80 dall'attuale Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, lo stesso che presiedette, nel 1995, l'improduttiva Commissione speciale per il riordino televisivo -link (Sulla questione del "baratto" tra PCI e Berlusconi vedi il nostro post precedente "il conflitto degli interessati").

Altro tassello importante, che lascia perlomeno dei grossi dubbi sul ruolo che ha avuto questa corrente migliorista nelle recente storia d'Italia fino ai giorni nostri, è il giornale Il Moderno. Questa appunto era la rivista del movimento ma sapete da chi era finanziata? Aprite bene gli occhi: da Silvio Berlusconi e da Salvatore Ligresti! link

Attualmente tra gli esponenti di "opposizione" ci sono dunque alcuni miglioristi o filo-miglioristi che hanno fatto strada e continuano ad occupare posti di potere, ed hanno sempre una visione pacata del concetto di opposizione nei confronti di Berlusconi. Oltre al Presidente Napolitano c'è infatti Piero Fassino, inoltre il giornale di Polito "Il Riformista" è considerato vicino a quest'area che a sua volta è molto vicino all'area D'Alemiana.

In fatto di liaison con l'area Berlusconiana é utile ricordare che furono miglioristi anche Sandro Bondi (proprio lui che ora odia i comunisti) e Lodovico Festa (che dirigeva il Moderno).

(La domanda sorge spontanea!)
Se per 15 anni l'opposizione non ha fatto niente di concreto per contrastare questa deriva e anzi sembra quasi l'assicurazione sulla vita (politica) di Mister B. ci potrà essere qualche collegamento con questo movimento e con la sua evoluzione?
 Articolo pubblicato mercoledì 14 ottobre 2009
Da: http://generazionev.blogspot.com/2009/10/blog-post.html

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