Pronti a chiedere un risarcimento”, lo dicono i proprietari dei lidi balneari del litorale tra Napoli e Caserta dopo l’esplosione, tre giorni fa, dello scandalo più imbarazzante di tutti, quello delle tonnellate di percolato (il liquido prodotto dalla decomposizione dei rifiuti) gettate in mare.
Una grave illegalità che ha provocato diversi arresti eccellenti. E nelle carte dei magistrati si legge anche che Antonio Bassolino era “sempre bene a conoscenza della inadeguatezza degli impianti e degli illeciti in corso”. L’ex governatore, infatti, è indagato insieme con Gianfranco Nappi e Luigi Nocera. Il commento del capo dei pm Giandomenico Lepore: “La politica non vuole risolvere il problema”. E sempre in tema di smaltimenti illegali, ieri è emerso che tonnellate di rifiuti tossici sarebbero transitate e partite dal porto di Napoli con destinazione Shangai (Cina) grazie ad un accordo tra camorra e mafia cinese.31/01/2011
city.corriere.it/
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