mercoledì 5 gennaio 2011

“La cimice di Bossi? Mai trovata…”

La società privata che ha effettuato la bonifica e gli uomini dei servizi segreti intervenuti dopo non sembrano aver avuto successo nello stanare la presunta microspia nascosta negli uffici del Senatùr
E’ un classico del comico: la notizia della cimice, data con preoccupato allarme dal Senatùr, appare leggermente lacunosa ed incompleto. Le manca una caratteristica fondamentale: il risultato delle indagini messe in atto dalla società privata e dagli “uomini di Maroni” convocati a investigare sul posto dopo i sospetti della segretaria di Umberto Bossi.


CIMICE MAI TROVATA – Ed è quantomeno illuminante la questione, riportata dal Corriere della Sera: secondo le indagini del procuratore di Roma Maurizio Ferrara, che ha aperto un’indagine sulle parole di Bossi, la storia è andata diversamente da come aveva fatto intendere il leader del Carroccio. Dal momento in cui è stato aperto il fascicolo, sono emerse le prime contraddizioni con le parole dell’esponente di governo. Innanzitutto non è stata ritrovata alcuna “cimice” nelle stanze di Palazzo Chigi assegnate al ministero e nell’abitazione romana di Bossi. I giudici hanno specificato infatti che se qualcosa fosse stato trovato, gli agenti avrebbero dovuto sporgere denuncia all’autorità giudiziaria anche senza il consenso dell’interessato. In prima fila anche gli 007 dell’Aisi, subito dopo la società di bonifica chiamata dal Senatùr, si sono messi alla ricerca della presunta microspia. Ricerche approfondite e scrupolose, ma che non hanno portato a nessun risultato.

LE CASUALITA’ DELLA VITA – “Se segnalassimo tutte le verifiche non andate a buon fine…” fa sapere sempre un investigatore al Corriere della Sera, che poi conclude: “Nessuna cimice negli uffici del ministero e nell’appartamento privato di Bossi”. E alla stessa conclusione sono arrivati i tecnici della società privata che si è occupata della bonifica. Il tutto, partito dalla sensazione di una segretaria, potrebbe essere il semplice parto di una fantasia troppo impressionabile. Quella di un ministro della Repubblica.
4 gennaio 2011

giornalettismo.com/

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