COMO Navigazione in acque agitate.
Non è ancora definitivo il reintegro dei 10 milioni di euro tagliati dalla Legge Finanziaria di «lacrime e sangue» già per conto suo: sembrava che dovessero essere recuperati attraverso il decreto Milleproroghe, in discussione al Senato nelle prossime settimane e proprio per questo, si era attivato il senatore Pdl comasco Alessio Butti. Intorno al 20 dicembre, aveva assicurato che erano stati trovati i fondi negli avanzi d'amministrazione del ministero dei trasporti e dunque la Gestione Governativa dei Laghi di Como, Garda e Maggiore avrebbe potuto mantenere corse e dipendenti, scongiurato il rischio di dover abbattere l'attività del 30 - 40%. Invece, in poche ore, l'amara sorpresa: cancellate dal Milleproroghe, con un tratto di penna, nove tabelle di spesa su undici nel settore mobilità e trasporti, Navigazione Laghi compresa.
Il ministro alle Finanze, Giulio Tremonti, ha notato che i finanziamenti tagliati da una parte nella Finanziaria, sono ricomparsi dall'altra, nel decreto Milleproroghe e li ha cancellati di nuovo. «È un disguido - afferma il senatore Butti - con lo stesso ministro Matteoli e i sottosegretari Casero e Giorgetti, ho insistito per il ripristino dei fondi, facendo presente che non sarebbero state aggiunte ulteriori spese, ma sarebbero stati recuperati avanzi d'amministrazione». L'ultima parola non è ancora detta, assicura Butti, che s'è recato apposta a Roma, in questi giorni di deserto politico e burocratico con il gestore governativo della Navigazione Laghi, Renato Poletti, per affrontare il problema. «Certo che se il servizio di Navigazione Laghi fosse trasferito alla Regione Lombardia - riflette il senatore - sarebbe tutto più semplice». Ma è dal 1998 che se ne parla: la via d'acqua doveva essere regionalizzata, come le vie su ferro e le autostrade; anche l'anno scorso, con il trasferimento alle Regioni del Demanio idrico, sembrava ormai prossimo il passaggio al Pirellone del servizio di navigazione, ma forse l'euforia degli anni scorsi sul «lago a noi» ha lasciato il posto alla cautela, fatti i dovuti conti. Infatti, la Navigazione è, prima di tutto, un servizio pubblico di linea, quindi ad alto impatto sociale, cioè un servizio di trasporto via lago dei pendolari e di collegamento rivierasco ed inevitabilmente è in perdita, uscite superiori alle entrate, come tutto il trasporto pubblico.
Proprio sul ripianamento delle perdite è calata la scure di Tremonti, che impone così un taglio del 30 - 40 % al bilancio della Navigazione, in modo da riequilibrare i conti. Sono due le voci di uscita maggiori che non sono certo compensate dalle tariffe di biglietti ed abbonamenti: il personale e il carburante, secondo quanto s'è appreso.
Solo per Navicomo, che trasporta circa 2,9 milioni di passeggeri l'anno, uno su tre pendolare. sono circa 200 i dipendenti, 60 stagionali e proprio recentemente, è stato chiuso il concorso per assumere per nove mesi l'anno 26 stagionali. Una serie di figure, collocate a riposo, non sono state sostituite. Il carburante: l'ultimo appalto della fornitura, per i tre laghi e la gestione, cioè l'organizzazione complessiva, è di 12 milioni di euro l'anno, di cui circa 3 milioni per Navicomo. Per comprimere le spese, forse può essere effettuato qualche risparmio sulla manutenzione e nei cantieri, ma sarebbe poca cosa. Per risparmiare carburante, dovranno essere ridotte le corse, a cominciare da quelle turistiche, la risorsa più importante. Ma se si diminuiscono le corse proprio in piena stagione, calano le entrate e non è detto che non vengano toccati i servizi per i pendolari. Sono grattacapi e grattacapi seri per la Gestione Governativa Laghi, anche perché se quest'anno, forse, può essere cucita una pezza, gli anni a venire non hanno ancora una prospettiva.
Infatti, ormai da qualche anno, ad ogni Legge Finanziaria, la Navigazione Laghi subisce un attacco. Come dire che il Governo si sta lavando le mani con le acque interne: che ne sa, Roma, del lago di Como?
4 gennaio 2011
laprovinciadicomo.it/
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