sabato 15 gennaio 2011

Caos Tunisia, Ben Alì si arrende e fugge. Giallo sul suo aereo atterrato a Cagliari

La fuga del presidente Ben Alì tra mille misteri si definisce solo a tarda notte. Dopo il rifiuto di Parigi di concedere asilo politico, un aereo privato è atterrato poco dopo le 22 all'aeroporto di Cagliari in emergenza e ha chiesto di poter fare rifornimento. Subito si è sparsa la voce che a bordo c'era Ben Alì. Dopo alcune ore si è scoperto che in realtà con un altro velivolo il raìs ha poi raggiunto nella notte l'Arabia Saudita.

L'aereo tunisino a Elmas
Il presidente tunisino Zin el-Abidin Ben Ali ha lasciato il Paese e si è rifugiato in Arabia Saudita. La fuga è scattata nel tardo pomeriggio di ieri, ma la destinazione del presidente della Tunisia è stata per lunghe ore incerta. Le prime informazioni davano possibile l'atterraggio del suo aereo a Malta, poi si è parlato della Francia, ma Parigi gli ha negato asilo. Verso le 22, invece, si è appreso che un aereo era atterrato a Cagliari per fare rifornimento e si è sparsa la voce che a bordo ci fosse Ben Alì. Dopo circa due ore in cui le voci si rincorrevano e si smentivano una dopo l'altra, fonti della Farnesina hanno negato la presenza di Ben Alì a bordo. Infine poco prima dell'una di notte di oggi fonti saudite hanno fatto sapere che l'aereo di Ben Ali è atterrato a Gedda, in Arabia Saudita. E appena si è diffusa la notizia, l'aereo di Cagliari, un Private Canadair Cl 600 della Cartago Airlines ha riacceso i motori ed è ripartito.

GIALLO A CAGLIARI - Ma il giallo resta. Per alcune ore si è pensato che il presidente fosse a bordo di un piccolo executive nell'aeroporto di Cagliari. Intorno alle 22 un aereo Private Canadair commerciale, proveniente da Tunisi e diretto a Parigi, atterra all'aeroporto di Cagliari Elmas dichiarando emergenza. Le voci su chi fosse a bordo si rincorrono fino a quando fonti del governo italiano, dicono ufficialmente: “Il presidente Ben Ali non c'è”. Ma il giallo si alimenta per ore. Il velivolo ha comunicato la prima volta con la torre di controllo di Cagliari alle 21,15 dicendo di dover atterrare in emergenza per fare rifornimento. Appena atterrato l'aereo, da 15 posti, è stato fatto parcheggiare in un'area riservata dello scalo di Elmas, a ridosso di un varco doganale. A quel punto le autorità francesi si sarebbero messe in contatto con quelle italiane, chiedendo di verificare chi fosse a bordo dell'aereo diretto a Parigi. Prima che questo avvenisse, però, dalla Francia avrebbero ricontattato il governo italiano dicendo che il velivolo non sarebbe comunque dovuto atterrare sul loro territorio. Il Private Canadair è rimasto così sulla pista, con le porte chiuse e le luci spente. I contatti tra l'equipaggio e la Polaria si sono svolti a lungo via radio, mentre le trattative sul destino del velivolo e delle persone a bordo andavano avanti tra Cagliari e le autorità di governo a Roma. Dall'aereo si affermava che a bordo c'erano solo due piloti e una hostess, che poi è stato accertato essere un brasiliano, un francese e una tunisina. Le forze di polizia italiane non sono entrate e hanno intimato all'equipaggio di fare rifornimento e di ripartire immediatamente con un nuovo piano di volo, altrimenti tutte le persone a bordo sarebbero state considerate dei clandestini. Tutto questo avveniva mentre continuava a non esserci alcuna certezza sulla presenza o meno a bordo del presidente Ben Alì.

LO STALLO - Fonti governative sostenevano che Ben Alì non era sul velivolo, mentre secondo alcune fonti investigative c'era proprio lui, oppure dei suoi familiari. Altre fonti hanno ipotizzato che l'aereo potesse essere solo un velivolo 'civettà, mentre quello con il presidente tunisino era in volo per un'altra meta. Alle autorità italiane, sempre via radio, il comandante del velivolo avrebbe poi comunicato di "essere stanco e voler riposare" prima di ripartire. Una notizia arrivata insieme a quella che nessun piano di volo alternativo a quello originario (destinazione, Parigi) era stato predisposto. Pochi minuti dopo l’una, però, la situazione di stallo si è sbloccata. Le luci e i motori del Private Canadair si sono accesi e a bordo del velivolo sono saliti gli uomini della Polizia, della Guardia di finanza, oltre ai tecnici dell'aeroporto che hanno effettuato i controlli. La verifica ha consentito di accertare che, effettivamente, a bordo Ben Ali non c'era. Subito dopo è arrivata la conferma da parti di fonti del governo italiano e, a seguire, dall'Arabia saudita si è saputo che l'ex presidente tunisino era atterrato a Gedda. Quasi negli stessi minuti il Private Canadair CL 600 è decollato da Cagliari. Per accertarsi che lasciasse effettivamente lo spazio aereo nazionale è stato scortato da due caccia dell'Aeronautica militare.
 15 gennaio 2011

unionesarda.it/

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