I legali del premier non parlano, ma nel Pdl si guarda con fiducia al fatto che il destino dei procedimenti milanesi è legato solo in parte alla sentenza sul "legittimo impedimento", perchè in caso di bocciatura sarebbero pronti a ripartire, ma si tratterebbe comunque di una ripartenza azzoppata.
Molti giudici titolari dei tre dibattimenti sono stati nel frattempo trasferiti ad altri incarichi: di conseguenza i processi dovrebbero ripartire da zero e, visto i tempi della giustizia italiana, gli avvocati del Cavaliere contano sulla prescrizione.
Da qui i toni bassi, ma l'apparente low profile dei colonnelli berlusconiani non deve ingannare. In caso di bocciatura, il premier non minaccerà il voto anticipato, ma è pronto a scatenare la 'cavalleria' su tv e media. I suoi, raccontano, attendono solo un segnale del 'capo'.
''Noi siamo contrari al 'legittimo impedimento': Si tratta dell'ennesima legge che sancisce una disparita' del Presidente del Consiglio rispetto agli altri cittadini di fronte alla legge. Certo aspettiamo la sentenza della Corte e le sue decisioni andranno assolutamente rispettate. Nel frattempo c'e' il rischio che i processi in corso, viste le sospensioni e il fatto che il collegio dei giudici andra' cambiato, cadano in prescrizione''. Lo afferma il presidente dei senatori del PD Anna Finocchiaro.
13 gennaio 2011
unita.it/
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