venerdì 28 gennaio 2011

Annozero, oltre 7 milioni di telespettatori

Il premier si scaglia contro il conduttore nel corso del Consiglio dei Ministri. Pd e Idv: "Vuole piegare le istituzioni ai suoi interessi". Garimberti: sì alle regole, no alle valutazioni in diretta. I consiglieri Rizzo Nervo e Van Straten contro il direttore generale

ROMA - Nuovo record per la puntata di ieri sera di Annozero, che si è imposta nel prime time, superando anche l'incontro di Coppa Italia Juventus-Roma. La trasmissione di Michele Santoro, aperta dalla telefonata in diretta del direttore generale Mauro Masi 1, è stata seguita infatti da 7 milioni e 87 mila telespettatori, con uno share del 25,72%. Su RaiUno oltre sei milioni di ascoltatori per Juventus-Roma: in particolare, il primo tempo è stato visto da 6 milioni 465 mila telespettatori con il 21,56% di share, il secondo da 6 milioni 187 mila pari al 21,23%.

La trasmissione di RaiDue continua dunque a realizzare ottimi ascolti e a suscitare polemiche politiche. Silvio Berlusconi nel Consiglio dei ministri odierno si scaglia contro Santoro: "E' la solita trasmissione faziosa". Secondo fonti ministeriali, il premier avrebbe chiesto l'intervento del ministro delle Comunicazioni Paolo Romani per evitare che programmi di questo genere vadano in onda.

Una richiesta stigmatizzata dal Pd: "Berlusconi vuole piegare ai suoi interessi ogni istituzione di questa nostra Repubblica. Persino il Consiglio dei ministri dove dovrebbero essere prese le decisioni del governo, diventa il pulpito dal quale il premier precipita il Paese nel conflitto permanente lanciando proclami e mettendo la sua persona al centro dell'azione dell'esecutivo", afferma Alessandro Maran, vicepresidente dei deputati del Pd.

Dal leader dell'Idv Antonio Di Pietro arriva una nota dai toni durissimi: "L'Italia dei Valori esprime la propria solidarietà a Michele Santoro e alla redazione di Annozero, vittime ieri di un grave tentativo di intimidazione e censura da parte del direttore generale della Rai. E' fortemente a rischio la democrazia: Berlusconi pretende di imporre ospiti, pubblico e temi, in palese violazione dell'articolo 21 della Costituzione e si serve dei suoi sottoposti per portare avanti questo progetto eversivo".

Sul versante Rai, il presidente Paolo Garimberti si sarebbe schierato per il rispetto delle regole ma avrebbe bocciato le valutazioni in diretta tv. "Personalmente - avrebbe detto ai suoi collaboratori - sono convinto che i toni gladiatori non facciano bene alla Rai e che non facciano affatto bene nemmeno alla politica, soprattutto quando parla in televisione e di televisione. Ciò premesso, la libertà editoriale va tutelata in ogni modo ma, ovviamente, deve essere esercitata nel pieno rispetto delle regole. Se e quando giornalisti e conduttori violano queste regole esistono le sedi istituzionali competenti per le valutazioni del caso e tra le sedi istituzionali non rientra certamente la diretta televisiva". "Sono convinto, infine - avrebbe concluso il presidente della Rai - che il supremo interesse dell'azienda Rai sia quello di sottrarla in ogni modo e con ogni mezzo dall'essere oggetto di polemiche e campo di battaglia (prima) e bottino di guerra (poi) della politica".

Dell'opportunità dell'intervento di Masi, ha detto a Radio Città Futura il consigliere di minoranza nel CdA Rai, Nino Rizzo Nervo, si parlerà nel consiglio di amministrazione fissato per giovedì prossimo. Per Rizzo Nervo, Masi si è comportato da "succedaneo" di Berlusconi. "Siamo abituati alle sortite del presidente del Consiglio - spiega - lui le fa e poi i conduttori si regolano come credono. Quando invece è un direttore generale che telefona a una sua trasmissione, o ha il coraggio, ritenendo di essere nel giusto, di prendere delle decisioni, oppure dà l'impressione di averlo fatto per far sapere a qualcuno all'esterno che lui non c'entrava con quello che andava in onda. Così non si fa il direttore generale". Rizzo Nervo si augura pertanto che Masi, "una buona volta, si renda conto della sua imperizia rispetto al ruolo che ricopre e al più presto tolga il disturbo''.

Anche il consigliere di amministrazione Rai Giorgio Van Straten si "dissocia" da Masi: "Di fronte all'imbarazzante telefonata fatta ieri sera da Mauro Masi a Michele Santoro, sento anch'io l'esigenza di dissociarmi, non dalla trasmissione ovviamente, ma da un direttore generale che riesce nello stesso momento a compiere un atto di inaccettabile prevaricazione verso chi fa il proprio mestiere e a mettere in ridicolo se stesso e l'azienda".

La vicenda Annozero approda anche all'Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni: i consiglieri Antonio Martusciello, Stefano Mannoni, Enzo Savarese, Roberto Napoli hanno chiesto di sottoporre con urgenza alle valutazioni del Consiglio del 3 febbraio le puntate del 20 e 27 gennaio 2011 poiché hanno rinvenuto in esse possibili profili di violazione dei principi e della normativa in materia di "obiettività, completezza, lealtà, imparzialità dell'informazione, nonché di presentazione veritiera dei fatti e degli avvenimenti, in modo tale da favorire la libera formazione delle opinioni".

(28 gennaio 2011)

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